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L’Unità di Ricerca e Didattica in Design per i Beni Culturali, grazie alle sue competenze trasversali, è in grado di offrire consulenza scientifica e progettuale (da attuarsi all’interno di una convenzione stipulata con la struttura di ricerca di dipartimento Indaco) nell’ambito dei beni culturali a interlocutori istituzionali (Enti pubblici e territoriali, musei, biblioteche…) e privati (imprese, fondazioni, distretti culturali), che intendano sviluppare un percorso di ricerca applicata e progettazione culturale relativo alle diverse forme di valorizzazione (dalla documentazione alla promozione).
L’offerta di consulenza va da progetti di analisi e fattibilità degli interventi fino all’esecutivo e realizzazione del progetto.

– Consulenza di ricerca e analisi
– Archivio, documentazione e curatela
– Strategia e scenari di valorizzazione
– Progettazione dell’esperienza di fruizione
– Formazione e divulgazione


Consulenza di ricerca e analisi
La consulenza di ricerca e analisi intende restituire modelli di lettura interpretativi di fenomeni culturali, impostando un quadro metodologico analitico generale e definendo gli approfondimenti interdisciplinari potenzialmente interagenti con le attività che ricadono nel dominio del design. Si articola in ricerca storica, estetica e artistica e sull’intercettazione di segnali importanti a fronte di un’osservazione creativa pilotata e consapevole.
Alcuni risultati ottenibili sono:
1. l’individuazione di problematiche fertili;
2. la costruzione di paradigmi interpretativi desunti dal disegno di un sistema di riferimento simbolico e storico che permetta il successivo sviluppo di innovazione;
3. la selezione e l’analisi di best practices nei quali è riconoscibile un’ azione del design nella valorizzazione dei beni culturali ed ambientali;
4. la redazione di glossari tematici.
Si dimostrano sensibili a questo tipo di servizio in particolare gli Enti pubblici e le imprese culturali che hanno necessità di ricerca di base e operativa per la definizione di politiche culturali.


Archivio, documentazione e curatela
Il servizio di archivio e documentazione offre specifiche competenze, formati e strumenti tecnici per l’individuazione, la descrizione e la gestione delle collezioni e degli archivi storici di architettura e design. Le capacità progettuali in questo specifico settore sono state acquisite grazie ad un’esperienza maturata da oltre dieci anni di lavoro sul campo, anche in sinergia con importanti istituzioni come ad esempio la Soprintendenza Archivistica della Lombardia, il Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano, la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, l’Associazione Nazionale Archivi Architettura Contemporanea.
Il servizio si rivolge a tutti quei soggetti (enti pubblici, società, imprese, fondazioni, privati, ecc..) che hanno la necessità di effettuare operazioni di censimento e catalogazione delle proprie collezioni e/o archivi, quale fondamentale presupposto conoscitivo per la definizione di specifiche strategie di conservazione, divulgazione e valorizzazione.
1.Censimento: a) identificazione e descrizione sommaria di archivi storici e/o collezioni di architettura e design; b) verifica dello stato generale di conservazione dei materiali archivistici; c) indicazioni sui parametri ambientali e sul condizionamento dei materiali.
2.Catalogazione: attività di ordinamento e descrizione del materiale archivistico (schizzi, disegni tecnici, modelli, prototipi, oggetti, fotografie, documenti, carteggi, ecc..) che a partire dal rispetto degli standard nazionali e internazionali elabora uno sistema di schedatura coerente con le caratteristiche specifiche di ogni archivio/collezione.
3.Gestione e valorizzazione: a) predisposizione di strumenti di ausilio alla consultazione come ad esempio la costruzione di indici di persone (committenti, imprese di costruzione, ditte produttrici, collaborazioni, ecc..) e repertori di materiali, tecniche e tecnologie che consentano di mettere in relazione tra loro le informazioni e di predisporre sinergie con altre banche dati; b) messa a punto di un regolamento per la consultazione ai diversi livelli, la duplicazione, il prestito e il rispetto della normativa sul diritto d’autore; c) definizione degli standard di riproduzione digitale dei materiali archivistici in funzione delle diverse esigenze (conservazione, consultazione in loco, consultazione on-line); d) pubblicazione di cataloghi, allestimento di mostre.
Le attività di censimento, catalogazione e gestione implicano, ognuna al proprio livello di definizione, la personalizzazione di specifici software di archiviazione che facilitino l’immissione dei dati, la loro gerarchizzazione e indicizzazione ed offrano all’utenza strumenti amichevoli di visualizzazione e di interrogazione, anche attraverso la messa on-line delle stesse banche dati e la costruzione di siti internet.

Nel contesto delle attività di curatela, sono state messe a disposizione di diverse istituzioni museali competenze e professionalità maturate in ambito accademico – e riconducibili a contesti disciplinari anche differenti. La collaborazione con la Soprintendenza al Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per la provincia di Milano, il Museo Poldi Pezzoli, i Musei Civici, la Triennale, la Biblioteca Ambrosiana è stata principalmente declinata nella tradizionale attività di ricerca e nella ideazione e curatela scientifica di esposizioni temporanee.
Forte di tali esperienze pluriennali, la consulenza di curatela si rivolge a soggetti pubblici e privati che abbiano la necessità di effettuare operazioni di studio delle proprie collezioni al fine di divulgarne la conoscenza e di garantirne la fruizione, anche attraverso strategie di comunicazione e strumenti di narrazione diversificati – esposizioni, testi, immagini, video – e usati in modo integrato. La valorizzazione dei beni culturali potrà essere così tradotta nell’attuale scenario globalizzato senza compromettere l’identità storica e la specificità delle singole istituzioni e anzi interpretandone la dimensione materiale e immateriale.


Strategia e scenari di valorizzazione
La consulenza in strategie e scenari intende definire e visualizzare aree e piani strategici di valorizzazione. Si individuano campi di interrelazione tra diverse tipologie di beni, di bisogni e di caratteristiche storiche, geografiche e monumentali in relazione agli attori sociali e agli attrattori territoriali diffusi sul contesto d’analisi/intervento.
I risultati dell’azione sono:
1. inchiesta, rilievo ed esplicitazione del bacino culturale esistente attraverso la costruzione di connessioni potenziali o in atto fra tipologie di beni/attori al fine di mettere a punto il percorso meta-progettuale. Sono utilizzati strumenti quali SWOT analysis, ethnographic survey e storyboard per la restituzione visuale delle qualità iconografiche (colori, materiali, segni, simboli ed icone) e dei valori territoriali (caratteristiche storiche, geografiche, monumentali);
2. definizione degli obiettivi, dei profili dei fruitori attivi/potenziali e dei paradigmi di fruizione per il progetto della relazione bene/utente. Sono utilizzate le pratiche del cultural planning e degli strumenti utili al partecipatory design per la costruzione del consenso e per dichiarare il sistema di vincoli e opportunità;
3. definizione degli scenari attraverso modalità di racconto che comprendono al loro interno una visione futura percorribile. L’esplicitazione delle risorse, delle potenzialità e delle leve progettuali avviene attraverso narrazioni di immagini e slogan contenuti in mappe progettuali che hanno l’obiettivo di articolare e veicolare visivamente probabili trend evolutivi (comportamenti, gusti, opinioni, ecc.). Questa fase si esplica anche in occasione di workshop progettuali con professionisti e attori locali;
4. generazione di grappoli di concept che emergono dalla vision e in cui si evidenzia il gradiente innovativo del progetto, in termini di funzione e significati. La capacità di visualizzazione tipica del design mette a supporto dei decisori un percorso leggibile di scansione temporale e relazionale del progetto, con tipici strumenti di rappresentazione quali mappe, storyboard, diagrammi.
Questi tipi di attività esprimono un forte grado di interdisciplinarietà e sono gli elementi portanti dello scenario design a supporto e collegamento fra offerta culturale, marketing e politiche sociali. Sono azioni rivolte tanto ad Enti Pubblici quanto alle imprese.


Progettazione dell’esperienza di fruizione
La consulenza in “progettazione dell’esperienza di fruizione” intende individuare modalità appropriate di uso, godimento e potenziamento del valore stesso del bene in relazione a esistenti e potenziali nuove categorie di fruitori. Inoltre disegna convergenze fra azioni di knowledge management, attività economiche, incoming e modelli di fruizione per l’avanzamento di processi di sviluppo trainati dalla creazione/valorizzazione di atti culturali.
I risultati ottenibili:
1. modelli e strategie di comunicazione volti a intercettare e potenziare il bacino di utenti dando visibilità, posizionamento e riconoscimento al bene. Comprende la creazione di marchi e di grammatiche comunicative e di identità per sistemi di beni, collezioni, saperi, territori, musei, istituzioni culturali ottenuti per esempio con tecniche di brand building e merchandising culturale;
2. tecnologie e tecniche allestitive e performative che usano soluzioni tecnologiche integrate dal materiale all’immateriale (ad es. stazioni multimediali interattive e di accesso telematico), tecniche di lighting&performance e programmi narrativi al fine di creare allestimenti e mostre. I progetti muovono dal “permanente” al “temporaneo” e, in scale diverse di contesti, affermando paradigmi di fruizione che facilitano partecipazione, coinvolgimento, appropriazione, formazione e interazione;
3. progettazione/programmazione di eventi singoli e/o circuiti espositivi che integrano aspetti strategico-comunicazionali e paradigmi allestitivi. I progetti muovono verso un’ottica di visione permanente e di consolidamento e sviluppo di offerte integrate di itinerari culturali e di accoglienza, facilitando l’ offerta di turismo culturale sostenibile;
4. piattaforme tecnologiche digitali per la catalogazione/fruizione di collezioni di arte, di beni puntuali e diffusi. Si propone l’uso di tecniche come virtual modelling e reverse modelling che consentono di ottenere expanded /augmented fruition al fine di completare e arricchire l’interazione bene/utente;
5. progettazione museografica che integra nuovi aspetti strategico-comunicazionali e paradigmi allestitivi capaci di innovare registri narrativi dedicati al Museo;
6. attività di curatela scientifica per la progettazione di atti culturali ad hoc, declinati nelle molteplici forme del bene culturale.
L’attività di progettazione si rivolge a Enti pubblici (scuole università e impresa) interessati alla realizzazione di progetti di fruizione culturale sul territorio e anche alle imprese culturali e produttive che intendono attivare azioni nell’ambito della valorizzazione delle culture, realizzare luoghi di identità del marchio o sponsorizzazione di eventi.


Formazione e divulgazione
La consulenza in “training e divulgazione” individua azioni di training ad hoc in grado di situarsi nei contesti e con i partner locali. Si distinguono:
1. convegni e seminari di studio, con i ricercatori e i partner coinvolti, rivolto alla comunità scientifica e agli enti territoriali di competenza, per diffondere e stimare le azioni di un progetto e tracciare linee di potenziali attività future;
2. workshop di progettazione e studio rivolto a studenti, professionisti e al personale degli enti territoriali di competenza, localmente situati, al fine di ottenere scenari di ricerca/azione;
3. progettazione di corsi intensivi con focus tematici sviluppabili a richiesta legati alla strategie di valorizzazione (case histories, simulazioni progettuali, …);
4. trasferimento di conoscenza attraverso l’esportazione di una nuova linea di ricerca all’interno di un istituto e di una comunità accademica;
5. in house training: accoglienza a tempo determinato di ricercatori-progettisti.
La consulenza si rivolge ad Enti Pubblici, Privati ed Università che hanno l’esigenza di una formazione mirata su temi di particolare attinenza all’ambito della produzione/fruizione di cultura.


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    Coordinamento del progetto di comunicazione:
    Unità di Ricerca e Didattica DeCH - Design for Cultural Heritage

    Testi a cura di - Eleonora Lupo, Raffaella Trocchianesi, Ilaria Guglielmetti

    Immagine coordinata - Alessandra Spagnoli, Francesco Guida

    Web site - Ilaria Guglielmetti, Davide Spallazzo

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